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Scritto da Redazione Cittamani
Fin dall’antichità questa spezia ha occupato un ruolo da protagonista nella storia dei commerci internazionali, arrivando ad essere preziosa quanto e più dell’oro. Non è esagerato quindi dire che tra le molteplici gemme che adornano il tesoro delle spezie indiane, il cardamomo occupa senza dubbio uno degli scranni più prestigiosi. Questa spezia si distingue non solo per il suo aroma intensamente profumato e il sapore pungente, ma anche per il suo ruolo storico e culturale nel subcontinente. Il cardamomo cresce nelle foreste tropicali, richiedendo un clima costantemente umido, ombreggiato e con abbondanti precipitazioni. Originario del sud dell’India e dello Sri Lanka, la sua coltivazione si è espansa anche in altre parti dell’Asia e dell’America Centrale. Questa pianta perenne può raggiungere fino a 4 metri di altezza e fa parte della famiglia dello zenzero. I suoi baccelli, racchiusi in piccole capsule verdi (per il cardamomo verde) o più grandi e nere (per il cardamomo nero), custodiscono al loro interno piccoli semi aromatici.
Il processo di coltivazione del cardamomo è meticoloso e richiede pazienza: dalla semina alla raccolta possono passare circa 3-4 anni. I baccelli vengono raccolti a mano quando raggiungono la maturazione ottimale, per poi essere essiccati. La qualità del cardamomo dipende fortemente dalle pratiche agricole e dal metodo di essiccazione adottato, rendendo cruciale la conoscenza e l’esperienza degli agricoltori.
Il cardamomo verde, più delicato e aromatico, è spesso usato nei dolci e nelle bevande, mentre quello nero, con il suo sapore più robusto e affumicato, trova impiego in piatti di carne e riso aromatizzato.
Il cardamomo ha iniziato il suo viaggio intorno al mondo grazie alle rotte commerciali delle spezie ed era conosciuto ed estremamente apprezzato già nelle civiltà antiche come quella egizia, greca e romana, non solo per le sue qualità culinarie ma anche per le sue proprietà medicamentose e rituali. Gli antichi Egizi usavano il cardamomo nei rituali di imbalsamazione e per rinfrescare l’alito mentre i Greci e i Romani lo importavano a caro prezzo per utilizzarlo in cucina e come medicina, apprezzandone l’effetto stimolante sulla digestione e le sue proprietà diuretiche.
Nel Medioevo, il cardamomo e altre spezie divennero ancora più preziosi in Europa, sia per il loro uso culinario che per la loro capacità di conservare gli alimenti, in un’epoca in cui i metodi di conservazione erano limitati.
L’apertura di nuove rotte marittime verso l’India e oltre segnò l’inizio di un’era di commercio globale delle spezie, rompendo il monopolio precedentemente detenuto dagli arabi e dagli intermediari veneziani. Questi sviluppi non solo hanno ampliato l’orizzonte geografico dell’Europa ma hanno anche segnato l’inizio del colonialismo e del dominio europeo sui commerci globali.
Nella cucina indiana, il cardamomo è celebrato non solo per il suo aroma inebriante e il gusto distintivo ma anche per il suo ruolo versatile che si adatta a dolci, bevande e piatti salati, incarnando perfettamente l’essenza della gastronomia del subcontinente. L’India, culla di civiltà millenarie, ha abbracciato il cardamomo non solo come ingrediente culinario ma come simbolo di ospitalità e benevolenza.
Il cardamomo è una spezia fondamentale in molti dolci indiani, dove il suo aroma intenso e leggermente pungente contribuisce a creare profili di sapore complessi e memorabili. Tra i dolci più amati si annoverano il Gulab Jamun, frittelle dolci sferiche a base di farina e latte immerse in uno sciroppo aromatizzato con cardamomo, e il Kheer, una sorta di pudding di riso o grano, riccamente insaporito con cardamomo, zafferano, e frutta secca.
Nel masala chai, il famoso tè speziato indiano, il cardamomo gioca un ruolo da protagonista. Questa bevanda confortante, che combina tè nero con una miscela di spezie aromatiche e latte, si avvale del cardamomo per il suo aroma fresco e vivace, che bilancia perfettamente il dolce e il piccante delle altre spezie.
Anche nei piatti salati, il cardamomo dimostra la sua versatilità. Viene utilizzato sia intero che in polvere per insaporire biryani e curry, dove aggiunge una dimensione di sapore sottile ma distintiva. Nella preparazione di questi piatti, il cardamomo viene spesso abbinato a spezie come cumino, coriandolo, e cannella, contribuendo a creare profili di sapore ricchi e multistrato.
Una modo tipicamente indiano di usare il cardamomo è nella preparazione del tadka, che prevede il riscaldamento di spezie in olio caldo o ghee per sprigionarne gli aromi prima di aggiungerle al piatto. Il cardamomo, utilizzato in questa tecnica, rilascia il suo aroma pungente e intensifica il sapore del piatto finale.
Oltre al suo uso culinario, il cardamomo nella cucina indiana ha anche una dimensione culturale e medicinale. Nello Ayurveda, il sistema tradizionale indiano di medicina naturale, il cardamomo è molto più di una semplice spezia da cucina.
Riconosciuto come un “calmante” naturale, il cardamomo è spesso utilizzato per alleviare i sintomi dell’acidità di stomaco e migliorare la digestione. È noto anche per le sue proprietà carminative, aiutando a ridurre il gonfiore addominale e i gas. In aggiunta, il cardamomo stimola l’appetito e può contribuire a ripulire il corpo dalle tossine.
L’uso del cardamomo si estende oltre il trattamento di disturbi fisici: è utilizzato anche per rafforzare la salute mentale. Grazie alle sue proprietà rilassanti, aiuta a combattere lo stress e l’ansia, promuovendo una sensazione di calma e benessere.
La coltivazione del cardamomo e il suo uso nell’Ayurveda sottolineano l’importanza di questa spezia non solo nella cucina indiana ma anche nel suo patrimonio culturale e medicinale. La storia, le tecniche di coltivazione e i benefici per la salute del cardamomo si intrecciano per creare un ricco tessuto di tradizioni che continuano a essere celebrate in India e in tutto il mondo.
Il cardamomo è molto di più che una semplice spezia nella cucina e nella cultura indiana; è uno dei simboli della ricchezza culinaria del paese, un ponte tra il cibo, la cultura e la salute. Il suo impiego attraverso vari piatti e bevande sottolinea la maestria con cui gli indiani hanno saputo sfruttare i doni della natura per arricchire la propria gastronomia. Assaggiare un piatto aromatizzato con cardamomo significa imbarcarsi in un viaggio che attraversa tempo e spazio, sperimentando l’essenza stessa dell’ospitalità e della generosità indiana.